Così svizzeri, così gitani

11. Août 2017

Nel cuore della musica folkloristica svizzera profonde e insospettate radici jenisch. Un’identità a lungo negata.Partendo dalla storia di Stephan Eicher – musicista bernese noto e apprezzato in mezzo mondo – e di suo fratello Erich, avvocato e pure musicista, il film «Unerhört jenisch» (Yenisch sound, il titolo inglese) va alle origini della musica ...

Nel cuore della musica folkloristica svizzera profonde e insospettate radici jenisch. Un’identità a lungo negata.Partendo dalla storia di Stephan Eicher – musicista bernese noto e apprezzato in mezzo mondo – e di suo fratello Erich, avvocato e pure musicista, il film «Unerhört jenisch» (Yenisch sound, il titolo inglese) va alle origini della musica folkloristica svizzera. Presentato al Locarno Festival nella sezione Panorama suisse, il lavoro di Karolin Arn e Martina Rieder è stato applauditissimo.Non solo per la cura e la sensibilità con cui hanno percorso le radici jenisch dei fratelli Eicher, ma perché hanno saputo denunciare la persecuzione di cui sono state vittime le famiglie jenisch. Il programma «Bambini della strada» attraverso il quale la Pro Juventute a partire dal 1926 ha sottratto alle loro famiglie i piccoli jenisch, viene chiaramente evocato nel film.Nel film il musicista Christian Mehr, uno dei «bambini di strada» del famigerato programma della Pro Juventute, ricorda come è stato accolto dalla madre della famiglia affidataria: immerso nell’acqua con candeggina a 70 gradi per placare «la sua aggressività e diversità». Inutile dire che Christian porta su tutto il corpo le stigmate di quella inaudita brutalità.

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